Pianista per scelta, compositrice per caso, scrittrice per passione. All’attività musicale Anna Dari affianca quella letteraria pubblicando “Prigioniera libera 2.0”, uno straordinario testo autobiografico in prosa e poesia, con la casa editrice Pubme e la prefazione dello psichiatra Giuseppre Tavormina, segretario di Eda Italia Onlus (Associazione Italiana sulla Depressione).
Tra narrazione e lirica, il libro racconta dodici anni del viaggio umano e artistico della scrittrice musicista legati al tunnel della depressione maggiore e alla possibilità del suo superamento attraverso l’imperscrutabile processo di creazione artistica. Il coraggioso progetto editoriale diventa così una versione rinnovata e più completa della precedente “Prigioniera libera”, pubblicata a maggio 2019 con la casa editrice astigiana Letteratura Alternativa e la partecipazione al Salone internazionale del libro di Torino, ricevendo la menzione al Premio internazionale letterario “Salvatore Quasimodo”. Un’opera intensa, di valore poetico-letterario e al contempo una potente arma di autoguarigione per continuare a combattere il male oscuro, come la stessa autrice definisce la depressione. E di questo Anna Dari vuole dare forte testimonianza.
Una testimonianza di vita e un progetto artistico partito il 10 luglio 2007 quando, attanagliata da un profondo dolore morale, Anna Sfregola, in arte Anna Dari, in memoria del ramo artistico familiare materno (Scordari), si avvicina al pianoforte dopo diciotto anni di silenzio, nonostante un diploma al conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria rimasto appeso al muro, iniziando a improvvisare e comporre la sua musica. È come uno squarcio, nuovi orizzonti si spalancano nella sua mente intrappolata nel tunnel della depressione. Da lì un creativo susseguirsi di brani che, partendo da una matrice classica, approdano con raffinata eleganza a richiami pop, blues, jazz, a seconda dell’ispirazione del momento e dello stato d’animo, in un variegato e versatile quanto suggestivo stile compositivo.
Il 6 agosto 2021 vede la luce “Oltre la nebbia” (Blue Spiral Records), un album come metafora umana e artistica, in cui il pianoforte è protagonista nel suo intimo e suggestivo dialogare, in alcuni casi, con altri timbri strumentali sapientemente ricercati nell’incorruttibile volontà di spingersi continuamente oltre, “a ricordarci di volgere sempre lo sguardo verso l’alto, verso la bellezza, verso l’armonia, verso l’amore, verso tutto ciò che sa di vita vera. Oltre l’apparenza, oltre l’indifferenza, oltre la paura, oltre il muro di nebbia che avvolge di aspre miserie le nostre piccole affannate vite”. È questo il significato profondo del primo album dell’artista piemontese, nonostante molte altre composizioni ancora inedite abbiano preceduto dal 2007 ad oggi l’uscita discografica di “Oltre la nebbia”. La tracklist trova il suo epilogo in “Terre di mezzo”, un brano di struggente attualità con inserti sonori di combattimenti ed esplosioni. Tragicamente attuale, da oriente ad occidente, è dedicato a tutti i popoli che soffrono, dilaniati dalla barbarie della guerra e dalla paura che morde il cuore.
Tra parole che scavano in profondità, versi adamantini e raffinate suggestioni musicali diventate colonna sonora del film “Il rumore del mare” della regista Enza Lasalandra, seducendo mente e cuore di chi legge e ascolta, questo è solo il suo risveglio. La storia di Anna Dari non finisce qui.
Biografia
In memoria del ramo artistico familiare materno Scordari, Anna Sfregola, in arte Anna Dari, si avvicina al pianoforte dopo diciotto anni di silenzio, nonostante un diploma al conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria rimasto appeso al muro, iniziando a improvvisare e comporre la sua musica: nasce così “Broken heart” (Cuore in frantumi), una composizione dall’evidente sapore blues. Da lì, misteriosamente, in meno di un anno arrivano tutti gli altri brani composti a mente, senza l’ausilio dello spartito, ed eseguiti ad Asti, Torino, Alessandria, Perugia, Trieste, Piacenza, Lake Como Festival, con grande consenso di pubblico e di critica. Sempre a Torino, presso il teatro Orpheus, in occasione della Giornata internazionale della donna l’8 marzo 2011, partecipa al concerto “Mozart e le donne”, durante il quale presenta in prima esecuzione nazionale “La forza della vita”, nella versione per piano e orchestra d’archi, e “Una carezza per Chiara”, per violoncello e piano, brano dedicato a tutte le bambine e le donne vittime di violenza sessuale.
Contemporaneamente scrive una raccolta di poesie dal titolo “Suoni e colori dell’anima”, da cui sono tratti i versi collegati alle singole composizioni. Attraverso la musica e le liriche Anna Dari racconta, non solo della sua vita in particolare ma dell’universo femminile in generale, declinato nelle sue tante e preziose sfumature; parla dei bambini vittime di violenza, del profondo senso di solitudine e dolore insito al male oscuro della depressione; racconta anche della potenza della musica e della poesia e del miracoloso potere catartico della creazione artistica, del senso di amore universale a cui la sua anima anela e di come arte e vita siano diventate per lei due facce della stessa medaglia.
Dal 2015 all’estate 2017 un lungo periodo di crisi e silenzio compositivo. Poi nuovamente l’urgenza di trasformare in musica le proprie emozioni. Nascono i nuovi brani “Assolo” (vincitore l’11 gennaio 2020 al Cet di Mogol del Premio internazionale letterario “Salvatore Quasimodo” sezione Musica) e “Sognando il mare”, che segnano per Anna Dari una nuova vena compositiva, più pop, intima e minimale. Nel marzo 2018 riprende a suonare dal vivo con un concerto ad Azeglio sul lago di Viverone e a giugno dello stesso anno con un recital durante la Festa della musica di Torino. Contestualmente avvia il progetto “Dreams and hopes” con il collega cantautore Alessandro Fantino, delle cui canzoni Anna Dari cura gli arrangiamenti pianistici, e il 6 agosto 2021 vede la luce “Oltre la nebbia” (Blue Spiral Records), un album come metafora umana e artistica.
All’attività musicale Anna Dari affianca quella letteraria, pubblicando a maggio 2019 “Prigioniera libera” con la casa editrice astigiana Letteratura Alternativa e la partecipazione al Salone internazionale del libro di Torino, che riceve la menzione al Premio internazionale letterario “Salvatore Quasimodo”. Tra narrazione e poesia, lo straordinario testo autobiografico racconta dodici anni del viaggio umano e artistico della scrittrice musicista legati al tunnel della depressione maggiore e alla possibilità del suo superamento attraverso l’imperscrutabile processo di creazione artistica. Il coraggioso progetto editoriale, pubblicato per Pubme come “Prigioniera libera 2.0”, con la prefazione dello psichiatra Giuseppre Tavormina, segretario di Eda Italia Onlus (Associazione Italiana sulla Depressione), diventa una versione rinnovata e più completa della precedente edizione, per continuare a combattere il male oscuro della depressione. E di questo Anna Dari vuole dare forte testimonianza.
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