Dopo la celebrazione dei 25 anni della riapertura, il Teatro Massimo ricorda lunedì 16 maggio il 125° anniversario dell’inaugurazione del Teatro con un concerto delle formazioni giovanili dirette dal Maestro Michele De Luca.
Il 16 maggio 1897 con Falstaff di Giuseppe Verdi si inaugurava con grande sfarzo il Teatro Massimo di Palermo, il nuovo, imponente teatro, per dimensioni il terzo d’Europa, che si ergeva nella piazza principale della città di cui divenne il cuore dell’attività culturale.
Lunedì 16 maggio alle 20:30, a 125 anni di distanza, il Teatro Massimo celebra questa ricorrenza, con un concerto affidato alle formazioni giovanili del Teatro: la Massimo Youth Orchestra e la Massimo Kids Orchestra dirette dal Maestro Michele De Luca.
La prima parte del concerto è affidata alla Massimo Youth Orchestra, la più recente tra le formazioni giovanili del Teatro, composta da giovani tra i 16 e i 23 anni. Il programma prende le mosse da Das Liebesverbot oder die Novize von Palermo (Il divieto d’amare o la novizia di Palermo) che Wagner, autore anche del libretto, trae da Misura per misura di Shakespeare, ma ambienta l’azione, anziché a Vienna, a Palermo: un segno che sembra profeticamente unire il destino del compositore a quello della città che ancora non conosceva ma alla quale sarebbe rimasto legato. Si prosegue con L’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, uno dei brani più famosi dell’opera e con una suite sinfonica di celebri temi tratti da La bohème, l’opera che aveva concluso la prima stagione del Teatro Massimo, che chiude la prima parte del programma.
La seconda parte del concerto è affidata invece alla Massimo Kids Orchestra, l’orchestra che accoglie bambini e ragazzi a partire dagli otto anni con un programma che apre con le maestose e famosissime note dell’inno alla Fortuna dai Carmina Burana di Carl Orff. A seguire la vivace Sinfonia dei giocattoli, attribuita a Leopold Mozart, e a volte anche all’uno o all’altro dei fratelli Haydn, primo esempio conosciuto di una composizione scritta per strumenti giocattolo, un genere che avrà poi nuova fioritura dalla seconda metà del Novecento. Seguono le note della Sinfonia dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák, in un arrangiamento di Dizzy Stratford, e la leggerezza del Sandpaper Ballet di Leroy Anderson. Si torna poi ad omaggiare quelle opere che furono frequentissime al Teatro Massimo fin dalle prime stagioni e fino a oggi. A partire da una suite che raccoglie temi famosi da Carmen di Bizet, e poi l’Aida di Verdi, della quale si esegue il brano più noto, la Marcia trionfale del secondo atto, per chiudere il concerto, oggi come allora, in quel 16 maggio 1897, con un arrangiamento orchestrale del Finale di Falstaff .
Biglietti: da 25 a 10 euro
Altri articoli
Marta Ferradini e l’amore impossibile: Online il video del brano “Rane nella pancia”
Il ritorno dei Milano 84 con “Ultradisco”
“Tutto diventa semplice”, il nuovo singolo di Cristiano Dominici