Dopo l’eccitante tour del primo EP, i Funketti Allucinogeni hanno rimboccato le maniche e hanno iniziato a lavorare al primo disco. Il lavoro è stato più selettivo rispetto al precedente e mira ad una maggiore uniformità dei brani. Accantonato l’inglese, si lascia spazio unicamente a brani in italiano e non mancano intermezzi strumentali. Le contaminazioni rap ed elettroniche si faranno sentire, dando maggiore rilievo alla vocalità di entrambi i cantanti della band. Tra i brani in cantiere, alcune vecchie idee sono state rielaborate e riarrangiate. Come nell’EP, compaiono in questo disco altri musicisti che hanno contribuito a dare varie sfumature a questa nuova tela. A chi si rivolge il disco? A chi non vuole annoiarsi. L’intento principale del lavoro è quello di non stancare il pubblico, rendendo l’ascolto piacevole. Nel precedente EP ‘Ombre’, i testi erano più introspettivi, riguardanti la strada che si
decide di percorrere: in poche parole descrivevano la “vita d’artista’”, ombra di una società troppo satura.
In questo nuovo disco l’attenzione si focalizza sull’altra faccia della medaglia, ovvero la società. Una realtà frivola in cui ognuno pensa al proprio tornaconto e in cui si va sempre troppo di fretta. In questa nuova ottica, la musica (e l’arte in genere) è l’unico bagliore di speranza, un modo per sentirsi più vivi, ricordare momenti felici, appassionarsi, provare dei sentimenti veri. Così l’arte, prima ombra, si trasfigura in luce, e la società diventa ombra di essa.
Questo evidente chiasmo fa da sfondo a questo disco, che potremmo riassumere come un documentario sul mondo odierno, la cui colonna sonora è un piacevole viaggio. E qual è l’immagine che meglio può rappresentare questo chiasmo? Ovviamente l’effetto in negativo, in cui l’immagine fotografica presenta un’inversione di chiaroscuro rispetto al soggetto (negativa in bianco e nero) o colori complementari di quelli del soggetto. Ecco perché il nome del disco è Negativo.
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