Leda P torna con il singolo Bolla, che segue la pubblicazione di Trasparenza, uscito a fine maggio. La cantautrice mette da parte la malinconia che contraddistingue la sua scrittura per mostrarci una sfaccettatura più in linea con la stagione estiva con un pop radiofonico e un ritornello facilmente memorizzabile. Un canto liberatorio per denunciare chi si sente superiore e dall’alto del suo piedistallo giudica tutti senza prima farsi un esame di coscienza e capire di avere delle responsabilità.
Una canzone scritta di getto per sfogarsi del comportamento di una persona saccente e presuntuosa e che si estende a una riflessione più generale sulla falsità che pervade la società odierna, provocando una sensazione di disagio con la conseguenza di sentirsi intrappolati in una bolla da cui è difficile uscire. L’antidoto offerto da Leda è quello di scacciare le preoccupazioni a ritmo di musica, lasciarsi invadere dal buon umore di una melodia leggera per allontanare il turbamento di sentirsi impotenti di fronte a chi cambia di continuo faccia a seconda del proprio tornaconto.
“Bolla è la mia prima canzone felice, più che per il testo lo è per la ritmica, la melodia ed il messaggio che vuole trasmettere: la capacità di adattamento e di vedere le cose da diversi punti di vista, esorcizzando il tutto ballando in questa bolla di malessere”, racconta Leda P.
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